Ultimo romanzo di Antonio Dibenedetto

Antonio Dibenedetto

La libertà ritrovata

Massaro Editore

9791289153175

2023

€ 16,00

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ebook

9791289153175

€ 6,00

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ABSTRACT

Nella tradizione biblica, l’ulivo portato a Noè sull’Arca dalla colomba è il segno che, finalmente, è cessato il diluvio. Un segno di speranza, dunque. Raffigurato nella sua sinuosa maestosità sulla copertina di questo libro diventa ancora di più simulacro di Vita e di fiducia, a imperitura memoria di come sia necessario tutelare questi monumentali arbusti secolari e salvaguardare il territorio che li ospita dalle aggressioni antropiche, di una criminalità sempre più agguerrita pronta a violentarlo e sfregiarlo pur di realizzare loschi profitti.

E proprio all’ombra di uno di questi monumenti vegetali, contorti e rinvigoriti dallo scorrere ineluttabile del tempo, la prolifica fantasia dell’autore ha partorito questo nuovo libro noir che ci viene affidato per custodirlo, leggerlo e rileggerlo.

Abile con la sua penna a scandagliare l’animo umano, anche in questo nuovo racconto prende spunto dalla triste cronaca quotidiana ma ci dona semi di speranza, per invogliarci a stringerci e scacciare il malaffare, il sopruso, la violenza e la paura, forse per condividere l’ombra della tristezza e il desiderio di attimi d’allegria nella ricerca di un canto corale liberatorio che rallegri il cuore e accenda fiochi bagliori per un futuro migliore.

Il romanzo è ambientato nella meravigliosa Puglia tanto cara ad Antonio, un piccolo scrigno di sentimento del tempo nell’evoluzione interiore dell’autore che utilizza i suoi personaggi per interpretare il presente e progettare meglio il futuro.

È un autentico spaccato di cronaca quotidiana con un intreccio di sentimenti, emozioni, immagin e personaggi. Compiendo un’operazione ardita di messa a dimora di preziosi insegnamenti di Vita, longevi proprio come…i secolari ulivi della sua amata Puglia, l’autore  attiva connessioni tra eventi e periodi storici, recuperando il profumo stremato della memoria.

Vita e amore, amore e vita, potrebbe essere l’equazione che innerva le pagine del volume. La scrittura che l’Autore propone richiede un «ascolto speciale» al pari di colui che preferisce il silenzio all’eloquio urlato.

L’AUTORE

Antonio Dibenedetto nasce a Barletta il 10 giugno 1962, rimane nella città natia sino al 1987, quindi si arruola nel Corpo della Guardia di Finanza, rimanendo in servizio attivo sino al 2018.

Dopo l’iniziale girovagare in diverse località italiane, si stabilisce nelle Marche, nella città di Fano dove attualmente risiede con la sua famiglia.

Sposato con due figli, riesce con il tempo a rendere pubblica la sua passione per «la scrittura», coltivata da diversi anni e mai espressa.

Dal 2014 ha pubblicato tre romanzi, a distanza di quattro anni l’uno dall’altro: La valle di Everongreen (2014), Nella valle l’ombra del passato (2018), Nella valle le origini della giustizia (2022).

Quest’ultimo romanzo conclude la trilogia che racconta un ciclo di vicende e indagini poliziesche del detective Tony Blender.

È dedicato particolarmente alla città natia, quella Barletta mai dimenticata, nella quale si rifugia, quando può, legato da un filo indissolubile mai del tutto reciso.

Caratterizzati da eccitazione, suspense e tensione, i suoi libri ci insegnano a non arrenderci agli eventi, a tirare fuori il coraggio di lottare per i nostri ideali e per le persone che amiamo.

Il primo passo per vincere il male è averne coscienza, non aver paura di affrontarlo, unirci stretti per scacciare il malaffare, il sopruso, la violenza e la paura, osare tutto proprio come i detective che rischiano la propria vita, gli affetti e le sicurezze per riportare in città giustizia e tranquillità, ridonando alla natura il suo potere di sollecitare ogni senso del nostro organismo mediante la sua bellezza.

La presentazione di quest’ultimo romanzo viene riportata nella Prefazione curata dal giornalista Gianpaolo Balsamo.

Prefazione

Nella tradizione biblica, l’ulivo portato a Noè sull’Arca dalla colomba è il segno che, finalmente, è cessato il diluvio. Un segno di speranza, dunque. Raffigurato nella sua sinuosa maestosità sulla copertina di questo libro diventa ancora di più simulacro di Vita e di fiducia, a imperitura memoria di come sia necessario tutelare questi monumentali arbusti secolari e salvaguardare il territorio che li ospita dalle aggressioni antropiche, di una criminalità sempre più agguerrita pronta a violentarlo e sfregiarlo pur di realizzare loschi profitti. 

E proprio all’ombra di uno di questi monumenti vegetali, contorti e rinvigoriti dallo scorrere ineluttabile del tempo, la prolifica fantasia di Antonio ha partorito questo nuovo libro noir che ci viene affidato per custodirlo, leggerlo e rileggerlo. 

Antonio, abile con la sua penna a scandagliare l’animo umano, anche in questo nuovo racconto prende sempre dalla triste cronaca quotidiana ma ci dona semi di speranza, per invogliarci a stringerci e scacciare il malaffare, il sopruso, la violenza e la paura, forse per condividere l’ombra della tristezza e il desiderio di attimi d’allegria nella ricerca di un canto corale liberatorio che rallegri il cuore e accenda fiochi bagliori per un futuro migliore.

I suoi libri, da gustare pagina dopo pagina, sono piccoli germogli di rinascita che, tuttavia, non possono farci dimenticare un aspetto fondamentale: ossia, che non possiamo contemplare la suggestione di un «kairòs» di rinascita a prescindere dal disincanto del «krònos» che ci troviamo a vivere.  

Le pagine del libro “La libertà ritrovata”, che Vi apprestare a leggere, scorrono come note su un pentagramma. È un romanzo ambientato nella nostra meravigliosa Puglia tanto cara ad Antonio, un piccolo scrigno di sentimento del tempo nell’evoluzione interiore dell’autore che utilizza i suoi personaggi per interpretare il presente e progettare meglio il futuro.

«Leggere per imparare a scrivere. Scrivere per imparare a vivere», mi ripete ogni volta l’amico Antonio. E i suoi libri sono autentici spaccati di cronaca quotidiana ma, prima ancora, di Vita. La sua penna (Antonio è un nostalgico amanuense) intreccia sentimenti, emozioni, immagini, personaggi. Attiva connessioni tra eventi, periodi storici, recuperando il profumo stremato della memoria.

Vita e amore, amore e vita, potrebbe essere l’equazione che innerva le pagine del volume. La scrittura che l’Autore propone richiede un «ascolto speciale» al pari di colui che preferisce il silenzio all’eloquio urlato.

In questo Libro, insomma, che Vi invito a leggere con attenzione, si compie un’operazione ardita di messa a dimora di preziosi insegnamenti di Vita. Longevi proprio come…i secolari ulivi della nostra amata Puglia.

 Gianpaolo Balsamo