Felice Massaro, di origini pugliesi, risiede a Fano.
Laureato in Lettere, ha insegnato nelle Scuole Superiori.
Giornalista dal 1983, negli Anni ’80 è stato direttore responsabile di una delle prime emittenti televisive private con segnale interregionale.
Negli Anni ’90, con Ladisa Editore ed Ethel Edit. Giorgio Mondadori, ha pubblicato diversi testi scolastici adottati da Licei classici e scientifici.
Con Massaro Editore ha pubblicato:
Dalla prima comunità cristiana al Patrimonium beati Petri, Massaro editore
Tra Ottocento e Novecento – La lirica di Arturo Graf, Massaro editore
Arturo Graf, Il Diavolo, Premessa, Introduzione, Revisione a cura di Felice Massaro, Massaro Editore
Dal Patrimonium beati Petri allo Stato della Chiesa, Massaro Editore
Tommaso Fiore da Cattaneo a Salvemini – da Gobetti a Russell
Una recente pubblicazione riguarda la vicenda delle cellule staminali di Brescia, condensata in quattrocento pagine, che ha reso di dominio pubblico con download gratuito dal proprio sito. All’anteprima si accede anche tramite Google Libri.
Il Patrimonium Beati Petri era una realtà territoriale molto estesa agli inizi del secondo millennio, con un controllo pontificio limitato al territorio romano, al Lazio meridionale e alla Sabina ove il potere reale era nelle mani di Episcopati, monasteri e stirpi signorili che, utilizzando vincoli vassallatici, godevano di amplissimi margini di autonomia e autogoverno. Potenti famiglie romane condizionavano persino i conclavi.
Il primo papa che tentò di ripristinare l’autorità pontificia, rilasciando le prime concessioni in feudum o beneficium dei beni della Chiesa, fu Onorio II. Come corrispettivo, otteneva dai beneficiari il giuramento di fedeltà, l’omaggio, l’impegno ad una serie di servitia che si diversificavano in base alle condizioni in cui era avvenuto il passaggio alla vassallità pontificia.
Le infeudazioni concesse avevano durata vitalizia, a due generazioni o perpetua ma i pontefici, quando avevano necessità di rientrare in possesso dei beni concessi anche con durata temporanea, furono costretti a organizzare vere e proprie spedizioni militari contro infeudati o terzi, ricorrendo persino alla scomunica. Questi, tra l’altro, esercitavano nel proprio territorio un’autorità sostanzialmente incondizionata che portò a un dualismo, anche legislativo, fra potere centrale e poteri periferici.
Innocenzo III indebolì le strutture feudali superando il rapporto pattizio e diarchico ma, solo nel XIV secolo, un vicario apostolico, rientrato in possesso dell’intera Pentapoli, nel 1357, a Fano, sede dell’Assemblea Generale dello Stato della Chiesa, pose le basi giuridiche della costruzione statale trasformando il Patrimonium in ‘Stato della Chiesa’.